domenica 15 maggio 2016

Perchè amo Bukowski


Charles Bukowski è il mio scrittore preferito per vari motivi, il principale è probabilmente lo stile di scrittura, schietto e diretto, con pillole di saggezza tagliente, il tutto con un ottimo contorno di sarcasmo.
I suoi racconti sono semplici descrizioni di pezzi di vita vera; la sua: un ubriacone povero che scrive per sopravvivere e accetta qualsiasi lavoraccio per permettersi il vizio del bere, ma quello che colpisce nei suoi racconti è la perla nera si trova in pagine nere, frasi che spesso vengono estrapolate e citate  sotto forma di aforismi che fanno riflettere sulla profondità di quell'uomo.
Scrittore prolifico, ha dovuto aspettare molti anni prima che i propri lavori venissero considerati da un ampio pubblico, questo permise di poter raccontare decadi di vita vissuta "alla Bukowski", narrati in prima persona, in maniera coinvolgente e realistica.
Non starò qui a scrivere le sue migliori frase perché credo che rischierei di descrivere male personaggio ma consiglio vivamente tutti sui romanzi e le sue poesie.


venerdì 13 maggio 2016

Chi pecca d'esperienza parla per sentito dire


Citando Willie Peyote e la sua canzone “E allora ciao” (Per chi non la conoscesse, consiglio vivamente la canzone e l’artista): Chi pecca d’esperienza parla per sentito dire. Volete degli esempi?
Ce ne sono di tutti i tipi, i più triviali, come Vincenzo Montella, allenatore in serie A, che intervistato dalle Iene asserisce che “Caracas è pericolosissima” e quando poi gli viene chiesta l’ubicazione della suddetta, abbozza un “Marocco(?)” servizio completo le Iene   e quelli un po’ più ampi (Si, lo so che parlare dell’ignoranza dei calciatori è come sparare sulla Croce Rossa); prendiamo per esempio un gruppo di persone in Italia, le quali non hanno mai viaggiato al di fuori dell’Europa e chiediamo loro cosa pensano degli arabi. La maggior parte delle risposte che otterremmo esprimeranno un giudizio negativo basato solo sul sentito dire, delle televisione o dagli amici, e queste persone, appunto peccando di esperienza, esprimono un parere razzista pensando di essere nel giusto.
Questo concetto si applica a tantissimi altri campi ma credo che abbiate capito il mio punto di vista e la ragione per la quale spesso sembro poco loquace, ma è solo perché se devo esprimermi senza sapere di cosa sto parlando, evito




Ganbatte Kudasai, modo di dire che riflette una cultura


Noi italiani siamo abituati ad augurare buona fortuna ai nostri amici e conoscenti ma non in tutto il mondo è presente questa usanza; prendiamo l'esempio del Giappone, nazione molto  lontana geograficamente e culturalmente da noi. Nella terra del Sol levante una tale espressione è intraducibile ma ne esistono di simili, quella che voglio prendere in esame è Ganbatte Kudasai (頑張ってください), traducibile letteralmente in "Fa del tuo meglio", notate anche voi la differenza? Nella società giapponese, fortemente competitiva ed individualista, il concetto di fortuna viene sostituito da un'esortazione ad attuare il maggiore sforzo possibile per riuscire nell'intento prefissato.
Questo è solo un curioso esempio ma a parer mio è specchio di una cultura molto diversa ed affascinante, con pregi e difetti, specifici se non unici.

martedì 10 maggio 2016

Perchè il Drago Bianco Occhi Blu sarà sempre la carta più forte


Prima di iniziare dichiaro immediatamente che so benissimo che il Drago Bianco Occhi Blu non è una carta imbattibile nonostante i suoi alti punti di attacco e difesa ma il mio vule essere un discorso più ampio.
Ho 20 anni e come la buona parte dei bambini della mia generazione ho giocato molto a Yu-Gi- Oh fino a diventare profondo conoscitore di migliaia di carte ma ricordo quando iniziai, alle elementari; avevo poche carte e poca esperienza, un giorno riesco a convincere mia madre a comprarmi lo starter deck di Seto Kaiba, contenente il leggendario Drago.
                            

Escludendo le leggende sul conto di questa carta, come quelle messe in giro da un mio compagno, il quale asseriva che il Drago fosse immune al Buco Nero; agli albori della commercializzazione del brand il Blue Eyes White Dragon era davvero tra i più forti mostri in circolazione ma ciò che mi ha spinto a scrivere un titolo così provocatorio è probabilmente la Nostalgia, la stessa che ci fa dire “Eh ma i primi Pokèmon erano meglio” e che forse è ciò che ci fa sentire superiori quando vediamo ragazzini più giovani giocare ai giochi con cui giocavamo alla loro età pensando di saperne più di loro solo perché abbiamo sperimentato quelli che autoprocliamiamo i migliori, ovvero i primi usciti. Così facendo si rischia di fossilizzarci sui ricordi e sul passato ostruendo l’evoluzione naturale delle cose; certo, io stavo solo parlando del Drago Bianco Occhi Blu, ma chissà se questo discorso può prestarsi ad altre interpretazioni.

lunedì 9 maggio 2016

Perchè continuiamo a comprare nuovi smartphones


Perchè continuiamo a comprare nuovi smartphones


Ogni anno escono nuovi gioiellini tecnologici che scatenanno agguerriti dibattiti: meglio Ios o Android, quale telecamera ha più megapixel, quale ha il migliore touchscreen; e noi acquirenti, forse, per giustificare l’ingente somma di denaro spesa, discutiamo animatamente e difendiamo a spada tratta prodotti che tra di loro presentano poche differenze. Ultimamente i nuovi modelli non stanno offrendo particolari innovazioni come potevano essere pochi anni fa quelle del wi-fi incorporato nel telefono, le app, il dual sim e l’internet mobile. Ho l’impressione che mai come negli ultimi anni l’interesse suscitato da quesi nuovi modelli sia in crescita; in fondo, tra il Galaxy S6 e l’S7 qual è la grande differenza che ci fa scegliere il modello più recente?
Cambiando utenza succede anche di peggio, individui disposti a dormire in tende, per terra, fuori da un negozio Apple solo per fregiarsi dell’essere stati i primi possessori dell’ultimo Iphone anche se non presenta particolari novità o miglioramenti generali ma di questo poco importa l’importante è che il nome abbia una S o il numero successivo a quello che già si possiede. Lascio un link ad un video i cui primi 10 secondi saranno già sufficienti a farvi capire cosa intendo.

Mi capita sempre più di rado di vedere veri appassionati di telefonia ma quasi tutti i miei amici e conoscenti sono in possesso di modelli nuovi e costosissimi che spesso non sanno nemmeno utilizzare adeguatamente; è inopinabile che ognuno spende i propri soldi come preferisce, ma siamo sicuri che sia questo il modo migliore?